si
è voluto ritagliare questo spazio per approfondire il protocollo
di accoglienza degli alunni stranieri considerando
l’accoglienza come momento indispensabile per cercare di
rimuovere quegli ostacoli che impediscono ai bambini e alle
famiglie di altre culture di accedere ai servizi educativi
per tutti.
Nella presentazione dei protocolli di accoglienza, come
procedure non casuali e improvvisate ma mirate a specifiche
situazioni, si è voluto puntare l’attenzione su quattro
momenti fondamentali delle prassi di accoglienza:
-
Il
momento dell’iscrizione
-
La
costituzione della commissione di accoglienza
-
L’osservazione
del bambino da inserire
-
L’inserimento
-
Le
fasi di apprendimento della nuova lingua
I. L’ISCRIZIONE
L’iscrizione
è il primo passo del processo di accoglienza dell’alunno
straniero e della sua famiglia.
In questa fase è utile:
-
indicare
un incaricato che affini progressivamente le abilità
comunicative relazionali nell’interazione con i nuovi
utenti
-
predisporre
documenti e informazioni ma anche avvisi e moduli
bilingui da consegnare ai genitori per facilitare la
loro comprensione della nuova realtà scolastica
-
utilizzare
i mediatori linguistici a disposizione nel territorio
-
stabilire
sin dal primo contatto (inevitabilmente amministrativo)
un incontro successivo di approfondimento con gli
insegnanti, i genitori e l’alunno per l’accoglienza
II. LA COMMISSIONE D’ACCOGLIENZA
Il
DPR 31/08/1999 n. 394 all’art. 45 “Iscrizione
scolastica” attribuisce al collegio dei docenti numerosi
compiti deliberativi e di proposta in merito
all’inserimento nelle classi degli alunni stranieri.
La costituzione di tale commissione prevede:
-
Osservazione,
rilevazione delle competenze iniziali, documentazione
-
Restituzione
alle insegnanti di classe
-
Monitoraggio
dei progetti e raccordo
-
Organizzazione
di un laboratorio linguistico con testi e materiali
didattici
-
Stabilire
i contatti con le altre scuole con i volontari o le
associazioni di volontariato, con le istituzioni
(servizi, case di accoglienza) che si occupano del
bambino e della sua famiglia.
III. L’OSSERVAZIONE
L’osservazione
del bambino come rilevazione di comportamenti non
linguistici, iconici e paralinguistici, non si conclude con
il rilevamento delle informazioni e dei dati utili per la
ricostruzione della biografia del bambino.
Essa considera:
L’osservazione
del bambino può avvenire in momenti strutturati o informali
utilizzando il gioco libero, materiali strutturati, il
disegno, la gestualità ecc.
E’ importante ricordare che molte manifestazioni del
bambino hanno una forte connotazione culturale che
l’osservatore deve essere in grado di riconoscere.
IV. L’INSERIMENTO
Nella
fase d’inserimento i docenti prima di tutto favoriscono
l’integrazione nella classe promuovendo:
1.
attività di piccolo gruppo, di apprendimento
cooperativo, individuando all’interno del gruppo dei pari
1-2 tutor tra i bambini aventi determinate
caratteristiche:
Inoltre:
2.
utilizzando tutte le risorse che la scuola mette a
disposizione (animatori, mediatori, convezioni stipulate con
enti locali e associazioni, ecc.)
3.
individuando modalità di semplificazione linguistica
per ogni attività.
V.
FASE DI APPRENDIMENTO DI UNA NUOVA LINGUA
L’insegnante,
nella sua relazione con il bambino non italofono e nella sua
programmazione, deve tener presenti delle fasi che
caratterizzano l’apprendimento di una nuova lingua:
1.Fase
del silenzio
I bambini (o gli adulti) usano il linguaggio non verbale per
comunicare. A volte utilizzano alcune frasi per imitazione
(anche corrette e copia esatta di ciò che hanno sentito).
Le risposte non verbali sono a volte casuali.
2.Fase lessicale
Si denominano oggetti, azioni, persone senza rispettare le
regole morfologiche.
3.Fase
del linguaggio informale e dell’interlingua
Compare la capacità di chiedere e rispondere;
Uso di alcuni pronomi e verbi;
Vengono fatte ipotesi implicite delle regole e della lingua.
4.Fase della riflessione linguistica
Riflessione sulle strutture linguistiche (grammatica)
possibile solo dopo una certa strutturazione del linguaggio
da parte del bambino straniero.
N.B.:
una raccolta di testi interculturali è disponibile presso
il CREMI dei Servizi Educativi del Comune di Fano oppure su
www.cremi.it
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