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L’italiano per imparare: dalla
lingua della comunicazione alla lingua dello studio
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Fano, settembre 2002,
SEMINARIO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO “TUTTI A
SCUOLA”
Docente: Gabriella Debetto
PREMESSA
1. I bisogni di apprendimento
linguistico dell’allievo immigrato comprendono sia
la lingua del “qui e dell’ora”, sia la lingua dello
studio. Superata, infatti, la fase di primo
ambientamento nella nuova realtà, l’allievo straniero
ha bisogno di essere seguito nel percorso di
appropriazione della lingua più astratta e
formalizzata dello studio, per riprendere il percorso
formativo ed evitare situazioni di svantaggio
scolastico dovuto a scarsa conoscenza della lingua
italiana.
2. La lingua delle discipline,
in particolare di quelle scientifiche, ha
caratteristiche proprie: dal punto di vista lessicale
comprende termini del linguaggio comune usati in
accezione speciale, che è necessario ridefinire per
l'allievo straniero; la sintassi traduce operazioni
logiche sottese al ragionamento scientifico, che è
indispensabile esplicitare e rinforzare; i diversi
tipi di testo ricorrenti richiedono strumenti di
analisi che accompagnino il processo di comprensione.
3. E’ opportuno che l’insegnante
oltre che intervenire per semplificare e riscrivere i
testi disciplinari e renderli accessibili all’allievo
straniero, faciliti attraverso opportune
attività didattiche l’apprendimento dei contenuti
disciplinari espressi in italiano.
OBIETTIVI DELL’INTERVENTO FORMATIVO
riflettere sulla specificità e sulle
caratteristiche linguistiche dei testi disciplinari;
individuare le tipologie testuali
ricorrenti nei testi disciplinari;
fornire indicazioni per la scrittura di
testi ad alta comprensibilità;
individuare le opportune strategie
didattiche per mettere l’allievo nelle condizioni di
operare attraverso la lingua, attivando i processi
logici richiesti dalle singole discipline.
Programma
1.
Giovedì 5 settembre Ore 15-18
Studiare in una lingua straniera
La lingua come disciplina trasversale
Specificità del testo scientifico
Esercitazione di analisi testuale.
2. Venerdì 6 settembre Ore 9-12
Indicazioni per la scrittura di testi
ad alta comprensibilità.
Esercitazione: dal testo scolastico al
testo di facile lettura.
2. Venerdì 6 settembre Ore 15-18
Attività glottodidattiche e processi
logici.
Criteri di elaborazione di materiale
glottodidattico.
L’italiano
per imparare
Spunti di riflessione a cura di
Gabriella Debetto
1.La lingua dello studio
J. Cummins nei suoi studi sul
bilinguismo introduce una distinzione chiarificatrice
tra le abilità comunicative di base (Basic
Interpersonal Communication Skills), per lo sviluppo
delle quali ipotizza che sia necessario
all’apprendente straniero un tempo massimo di due
anni, e le abilità linguistiche cognitivo-accademiche
(Cognitive Academic Language Proficiency) per cui
sarebbero necessari fino a cinque anni.
L’intervento didattico a sostegno
dello sviluppo di una competenza linguistica, che
metta gli allievi in grado di studiare in italiano,
richiede una mediazione più complessa di quella per la
lingua della comunicazione, date le caratteristiche
dei testi disciplinari sia orali come, ad esempio, le
spiegazioni dell’insegnante, che scritti, quali i
libri di testo, le voci delle enciclopedie, gli
articoli di argomento scientifico anche a carattere
divulgativo e simili.
In generale si può dire che nei
tesi disciplinari, specialmente in quelli
scientifici, si fa ricorso ad una lingua più astratta
e formalizzata di quella usata nella comunicazione
quotidiana, attraverso un lessico ben definito ed una
sintassi che traduce le operazioni logiche sottese al
ragionamento scientifico, e che in questi testi vi
sia, altresì, una maggiore attenzione ad una corretta
progressione tematica ed ad una chiara organizzazione
dell’informazione.
Entrando più nello specifico, si può
notare a livello lessicale:
l’uso di termini del
linguaggio comune in accezione speciale e con un
unico e definito significato nel rispetto della
caratteristica dell’univocità semantica tipica del
lessico scientifico. Per es.: carta, scala, punto,
centro, angolo ;
la presenza di nomi
astratti, per es.: processo, sistema;
la presenza di
termini corrispondenti a categorie e concetti più
generali, per es.: materia, forza, clima, ecc., che
traducono il lavoro di concettualizzazione presente
nelle discipline;
la
presenza di nomi che trasmettono il significato di
intere frasi attraverso il meccanismo della
nominalizzazione, per es.:
classificazione, orientamento, dilatazione,
definizione, riduzione, ecc.
A
livello morfologico
notiamo che una delle caratteristiche più frequenti
nei testi disciplinari è per esempio il ricorso alla
forma impersonale del verbo.
Mentre a livello sintattico sono
frequenti atti linguistici, come il generalizzare,
l’astrarre, il classificare, l’esemplificare, il
definire, il formulare ipotesi, lo stabilire rapporti
di causa ed effetto, in cui l'organizzazione di frasi
e periodi traducono operazioni logiche sottese al
ragionamento scientifico in un costante intreccio tra
aspetti linguistici e cognitivi.
Dal punto di vista testuale
centrale è l’uso dei connettivi che realizzano la
coesione del testo e strutturano il ragionamento in
esso espresso.
2. Suggerimenti didattici
Una lingua dalle caratteristiche
così complesse e così lontana dalla lingua della
comunicazione, che l’allievo straniero ha imparato
a dominare nel primo periodo di permanenza in Italia,
richiede precisi e ripetuti interventi di mediazione
didattica. Sarà, infatti, necessario che
l’insegnante di italiano accompagni il processo di
comprensione dei testi disciplinari attraverso la
decodificazione dei livelli più superficiali del testo
come il lessico, la sintassi, le tipologie testuali
di base, fornendo il vocabolario di base dei diversi
ambiti disciplinari e, nello stesso tempo, guidi
l’allievo a riconoscere attraverso l’osservazione
delle strutture linguistiche cui sono connesse, le
operazioni logiche sottese alle singole
discipline,
Guidando l’allievo a risalire
all'operatore attivato dal pensiero, l’insegnante
favorirà anche processi di transfert dalla lingua
madre alla lingua seconda.
Sarà inoltre necessario che predisponga
attività didattiche per facilitare la ricostruzione
della struttura informativa dei testi.
Tra le possibili attività
glottodidattiche mirate all’obiettivo dello sviluppo
della lingua per studiare
suggeriamo:
attività per chiarire la terminologia
specifica tramite esempi e contesti auto esplicativi,
attività di completamento di
definizioni,
attività di completamento di griglie
semantiche,
attività lessicali di sostituzione di
termini con sinonimi,
attività di individuazione di
iperonimi o iponimi,
attività di ricostruzione dello schema
informativo attraverso domande,
attività di schematizzazione e
riordinamento dei contenuti
attività di esplicitazione dei processi
logici presenti nel testo,
attività di riutilizzo in contesti
nuovi di lingua e conoscenze già acquisite per
stimolare nuove ipotesi e tentativi di produzione
linguistica.
Bibliografia di riferimento:
Calò R. – Ferreri S.
(a cura di), 1997, Il testo fa scuola. Libri di testo.
Linguaggi ed educazione linguistica, La Nuova Italia,
Firenze.
Debetto G.,
“Quaderno di italiano L2” 2001, in M.Tavoni,
M.C.Peccianti, “Grammatica italiana” Le Monnier,
Firenze.
Della Casa M., 1994, Scrivere testi. Il
processo, i problemi educativi, le tecniche, La Nuova
Italia, Firenze.
Favaro G.(a cura
di),2000, Imparare l’italiano, imparare in italiano,
Guerini e Associati, Milano
Guerriero A.R. (a
cura di), 1988, L’educazione linguistica e i linguaggi
delle scienze., La Nuova Italia , Firenze
Lavinio C., 1990,
Teoria e didattica dei testi, La Nuova Italia,
Firenze.
Mariani L., 1996,
Strategie per imparare,
Zanichelli, Bologna.
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