L'attività
svolta all'interno delle classi è stata suddivisa in due
incontri da un'ora e mezza l'uno, per ciascuna delle classi
partecipanti al progetto.
Durante la prima giornata d'attività siamo state, noi
educatrici, ad essere protagoniste attive dell'incontro,
lasciando poi che il secondo appuntamento fosse
caratterizzato da un protagonismo degli stessi bambini, con
particolare attenzione che anche i bambini stranieri
avessero i loro spazi di parola e d'azione.
Nel primo incontro, dopo un'iniziale presentazione tra noi educatrici
e il gruppo classe abbiamo letto una favola, nella quale
ognuna di noi doppiava le voci dei propri personaggi.
Il racconto, piuttosto moderno, è la storia di un bambino
che trascorre le sue giornate a giocare con un computer fino
a quando non incontra un essere piccolo e magico che lo
porta con sé in un viaggio attraverso i continenti alla
scoperta dei giochi che si fanno nel mondo.
Al ritorno da questo fantastico viaggio, il protagonista si
accorge di preferire al gioco solitario davanti al computer,
il giocare insieme ai compagni. Decide inoltre, di fare
un'indagine tra gli adulti che conosce per scoprire quali
fossero i loro giochi da piccoli.
Dal racconto abbiamo preso spunto per presentare una grossa
borsa colorata che abbiamo voluto chiamare "Il borsone
del Mondo", contenente alcuni giocattoli di diversa
provenienza. Nella scelta dei giocattoli abbiamo posto
particolare attenzione, non solo al paese d'origine, ma
anche al materiale usato per costruirli, affinché si
accentuasse la loro bellezza nell'essere diversi. Bambole e
pupazzi di Juta, di legno, di foglie, lattine trasformate in
macchine, strumenti musicali di legno, la scoperta di tutti
questi giocattoli è stata per i bambini un misto di
curiosità e impazienza nel toccarli e provarli.
Li hanno presi in mano, ci hanno giocato, se li sono
scambiati tra loro, scoprendo giocattoli divertenti con i
quali non avevano mai giocato prima.
Dal borsone abbiamo estratto anche delle schede con
istruzioni di alcuni giochi di movimento, scelti dopo una
accurata ricerca in libri di interculturalità e siti
internet.
Molti di questi giochi presentavano parole o brevi
filastrocche in lingua originale del luogo di provenienza e
anche il semplice impararle e ripeterle è stato motivo di
divertimento e risate.
Abbiamo cercato di giocare insieme più tempo possibile, per
poter lasciare ai bambini un ricco bagaglio di giochi da
poter riutilizzare indipendentemente dall'attività
specifica.
Abbiamo chiuso questo primo incontro rimandando ai bambini
il messaggio con il quale finiva la storia letta
inizialmente: la ricerca fra gli adulti di quali fossero i
loro giochi da piccoli.
Il secondo appuntamento iniziava proprio dal racconto attivo
dei bambini, svolto anche con l'aiuto di disegni e
dimostrazione pratiche, dove noi educatrici ci siamo poste
come mediatrici tra un racconto e l'altro.
Si è poi passati a provare insieme questi giochi, giocando
insieme noi, i bambini e le insegnanti e orientando il
gruppo classe verso la scelta di uno o più giochi o
giocattoli da presentare al concorso finale, obiettivo
del progetto stesso.
Abbiamo concluso l'incontro, salutando i bambini e dando
loro appuntamento alla festa finale , dove avremmo giocato
tutti insieme ai vari giochi proposti dalle differenti
classi e scuole.
Fano,
lì 30/12/2004
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