Quando
ero piccola, vivevo in una granda e vecchia casa, una dalle
prime costruite in paese ; era vicino alla chiesa, la
chiamavano Il Castello.
Con me viveva mio nonno, era un vecchietto dai capelli
bianchi bianchi,senza denti e con la goccia che gli colava
sempre giù dal naso. Era buono e saggio.
Assomigliava un po’ al babbo di pinocchio , ma non faceva
il falegname, no, lui era il mago delle scarpe vecchie,
faceva il calzolaio , riusciva a far diventare
quasi nuove delle scarpe vecchie e rotte.
Mentre lavorava , io gli stavo sempre vicino, mi raccontava
tante storie. Quella
che più mi piaceva era
dove si raccontava che nascosta da qualche parte , in una
vecchia e grande casa, c’era una Cagna d’oro.
Il nonno raccontava che un Duca aveva nascosto una Cagna
d’oro, che era il simbolo del suo castello, per non farla
prendere dai nemici.
Poteva essere in qualsiasi posto della vecchia e grande
casa: in soffitta, nelle tante stanze, nelle cantine, anche
nelle grotte che erano state scavate per nascondersi dalla
guerra.
In tanti l’avevano cercata ma nessuno l’ha trovata.
Allora, io con i miei amici, giravamo per la grande casa,
scendevamo nelle cantine, salivamo nelle soffitte, ma il
gioco più bello e divertente era esplorare le grotte.
Noi bambini andavamo in chiesa a prendere le candele per
illuminare le grotte, erano buie e paurose ma il pensiero di
riuscire a trovare la cagna d’oro ci dava il coraggio.
Naturalmente non abbiamo mai trovato niente, anche oggi che
la vecchia casa è stata abbattuta e sostituita da un campo
da gioco, nessuno ha mai trovato la cagna d’oro.
La leggenda dice che questa cagna d’oro abbia dato il nome
al nostro paese : PIEVE
DI Cagna.
Mamma di ANGELO e
GRAZIANO (
Pieve di Cagna Urbino )
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