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Materiale "I luoghi dell'incontro"

 

 

La storia del bambino adottato e il ruolo dell'educatore scolastico
(Dott.ssa Cinzia Fabrocini-Psicopedagogista e dirigente area progetti N.A.A.A.A/I.C.S)

I quesiti dell'intervento
Come è nata l'esperienza?

Perché e come affrontare la storia di un bambini adottato in famiglia e a scuola?
In che modo e con quali strumenti è nata la collaborazione tra Famiglia, Scuola e Operatori delle relazioni di aiuto?
Come sono nate le tavole dell'Album Attivo?
In che modo le tavole possono essere utilizzate ed integrate nella programmazione curricolare?
Perché è importante promuovere un'educazione ai diritti ed un'educazione dei diritti sia a casa che a scuola?
Quando e chi può partecipare alle attività interdisciplinari?

Che cosa può mai mettere insieme operatori dei Servizi Territoriali, operatori di un Ente Autorizzato, dei genitori e degli insegnanti?
E' questa la prima domanda che ci si è posti per cominciare ad individuare un progetto, i suoi obiettivi e le sue linee guida. Via via di risposte ne abbiamo trovate, articolate, verificate molte anche perché, come si potrà evincere dalla lettura di questa guida, sono state diverse le esperienze di altri nuclei famigliari che si sono aggiunte a questo primo caso. Ma per tornare alla domanda come prima riposta vi proponiamo questa: Perché ci sono dei bambini.

Siamo dunque qui per descrivere e raccontare di alcuni aspetti dell'incontro del bambino adottato con la realtà scolastica e abbiamo cercato e portato a questo incontro, ciascuno a modo suo, un'esperien-za con bambini basata sulle teorie della crescita, sulla conoscenza delle esperienze pregresse dei bambini prima dell'adozione, sulla osservazione e conoscenza delle diverse realtà sociale, culturali, antropologiche di provenienza dei bambini, sull'indagine attenta degli elementi caratterizzanti l'assetto psicologico del bambino e le istintualità pedagogiche dei genitori adottivi, sull'attento ascolto dei bisogni di rassicurazione degli educatori ed infine sull'analisi puntuale degli strumenti culturali, didattici a disposizione delle famiglie, degli insegnanti per presentare una delle possibili realtà di nascita di una famiglia attraverso l'adozione.

Da questa esperienza è nata una metodologia di intervento e uno strumento didattico che abbiamo chiamato Album Attivo. L'Album Attivo è modulo che si è andato via via formalizzando con l'intento di focalizzare l'attenzione dei bambini sulla famiglia per modificare l'idea che essere una famiglia sia qualcosa di scontato e un po' automatico nel momento in cui nasce un bambino. Tutto ciò in una prospettiva aperta alla multiculturalità in cui l'accoglienza dell'altro, diverso da noi, rappresenti un valore di ricchezza personale e sociale. Inoltre le tavole propongono la differenza tra nascita intesa come venire al mondo e la nascita come divenire famiglia, in cui due coniugi diventano genitori e un bambino diventa figlio.

Le tavole indirizzano la riflessione verso l'idea che si diventa una famiglia nel momento in cui un uomo e una donna scelgono di impegnarsi nell'accudimento e nella crescita di un bambino anche se non nato da loro. Questo impegno è sostenuto da un forte desiderio di occuparsi dell'altro, coniuge o figlio che sia, senza il quale non si può parlare di legame familiare.
Un altro intento più volte ribadito è quello di riconoscere come oggi si sia ampliata la tipologia delle famiglie presenti nella nostra società. Questo contenuto favorisce l'identificazione dei bambini nelle diverse situazioni descritte (famiglie monoparentali, famigli divise e ricomposte con nuove figure nel ruolo di padre, di madre e di fratello, famiglie di stranieri, famiglie affidatarie e adottive, ecc.).

Il messaggio forte da veicolare ai bambini fa riferimento al fatto che tutti nascono da un uomo e una donna ma non tutti i bambini diventano figli di chi li ha generati. Diventare famiglia implica la scelta e il desiderio di un uomo e una donna di impegnarsi in una relazione affettiva ed educativa a sostegno e accompagnamento di un bambino per la vita. Si sensibilizzano i bambini a considerare che generalmente queste funzioni sono svolte da chi li ha fatti nascere, mentre, talvolta, costoro rinunciano per impossibilità emotive e sociali a diventare genitori lasciando che altri le assumano al loro posto.

L'accoglienza del bambino della scuola
 

Anche l'ambiente sociale deve, in qualche modo, "adottare" il figlio di quella famiglia. La scuola, i servizi educativi, il gruppo sociale di riferimento nel tempo libero, sono messi alla prova nella verifica della sua reale accettazione. Per l'accoglienza e l'integrazione del bambino a livello familiare e sociale è funzionale la conoscenza, per quanto possibile, della sua storia che favorisce il prendere contatto con lui, con quello che è che non può o non sa raccontarci con le parole.

Conoscere la storia di quel bambino non deve rispondere solo a bisogni di rassicurazione e controllo, pur comprensibili, sentiti dai genitori adottivi e spesso dagli altri adulti educatori. Risulta invece utile per cominciare a dare "senso" alla identità particolare e originale di quel bambino, radicata appunto nella sua storia specifica, in quella specifica deprivazione. Si potranno, in questo modo, decifrare i suoi codici e stili comunicativi, anche quelli linguistici, attenuando l'aspettativa di una immediata assimilazione al nuovo ambiente sociale ed affettivo solo perché materialmente più vantaggioso.
Ai genitori adottivi, agli insegnanti in quanto educatori, è dato il compito non facile di accogliere la complessità di questa esperienza e dare un significato positivo alla diversità, spesso in antitesi al periodico riemergere dei fantasmi di intolleranza sociale verso altre identità. E' vero, peraltro, che oggi la presenza di un bambino straniero nella scuola non è un fatto nuovo: viene calcolata una presenza di bambini stranieri migranti del 25 % ogni anno. Non sono solo gli adottati, sono anche bambini nati da famiglie straniere in Italia, o bambini che vengono dall'estero dove hanno vissuto per qualche anno, con usi costumi diversi, oppure bambini nati da unioni tra genitori di diversa etnia, ecc.

La scuola, come sistema educativo e gli insegnanti che ne sono gli strumenti, sono quindi chiamati ad un grosso cambiamento e ad un'operazione culturale prima ancora che didattica, in cui raccordare le diverse dimensioni coinvolte: c'è uno spazio fisico che cambia con il clima,l'ambiente circostante; c'è una lingua diversa: occorre trovare modi di comunicare a volte anche più universali, investendo sul linguaggio non verbale pur se condizionato dalla cultura di appartenenza. Inoltre cambia la percezione dell'immagine di sé rispetto all'altro, è il corpo ad avere tratti diversi così come la valenza del tempo che registra una frattura della continuità, una interruzione nella storia del bambino che ora si confronta con un nuovo contesto di vita.

Ed è su queste riflessioni che è nata e deve proseguire questa esperienza di confronto che questa giornata porta alla vostra conoscenza.
 

La legge 476/98 sulle adozioni internazionali comprensiva anche di quelle nazionali, affida i compiti di vigilanza e sostegno agli operatori dei Servizi Sociali e Sanitari e degli Enti Autorizzati, che devono lavorare in integrazione tra loro, con il Tribunale per i Minorenni e le varie agenzie educative del territorio.
L'innovazione più grande sta proprio nel concetto di integrazione sopratutto rispetto a quelle aree comuni degli interventi (informazione/preparazione, accompagnamento, sostegno), in cui più organismi sono chiamati a svolgere la stessa funzione: pensiamo per esempio alla funzione di accoglienza che non si esaurisce ovviamente nell'ambiente familiare ma comprende l'inserimento a scuola, nel tempo libero e nel contesto sociale allargato.
C'è quindi un prezioso lavoro da svolgere, al servizio della coppia e della comunità sociale, per trasmettere  maggiori e più approfondite conoscenze sulle procedure, sugli aspetti interculturali della scelta adottiva e non ultimo sul ruolo degli Enti e dei Servizi che, affiancandosi, cominciano a divenire visibili punti di riferimento per un buon progetto educativo del post-adozione.

Cinzia Fabrocini
in rappresentanza anche della Dott.ssa M.Farri ed A.Pironti che hanno con me seguito ed articolato questo progetto

 

Il CD Post adozione
Progettazione metodologica, didattica, contenutistica: Cinzia Fabrocini, Claudia Perello
Progettazione e realizzazione multimediale: Paola Perello
Fonti fotografiche e illustrative: Pierpaolo Bubbio, Valerio Pavese, Archivio famiglie Naaa

Il Cd "Post adozione" è un strumento di più facile e rapida comunicazione, in formato interattivo, per rispondere a tutte le esigenze, dubbi, scadenze del post-adozione.
Ora la coppia è diventata una famiglia. Non è più l'attesa della crescita di un figlio. Non sono più esami medici della coppia, sono gli esami medici di un figlio.
All'interno del cd-rom si trovano informazioni utili anche per quelle famiglie che stanno percorrendo la strada dell'adozione, per avvicinarsi un po' di più a quello che sarà il dopo.

Lo scrigno
Progetto editoriale a cura di Cinzia Fabrocini
Format narrativo e testo a cura di Enrico Girardi
Illustrazioni a cura di Valeria Pavese

Ogni bimbo è uno scrigno al cui interno restano memorie visive, uditive, tattili, olfattive che spesso venendo via dai loro Paesi si possono perdere, dimenticare... Sono tracce importanti che poi tornano, che riaffiorano, e che invece devono poter essere espresse perché danno valore ad ogni identità ed allora questi racconti vogliono aiutare genitori, educatori, e per primi i bambini nostri, a trattenere nel loro scrigno queste memorie e far sì che anche un altro loro diritto sia salvaguardato...IL DIRITTO ALL'IDENTITA'.

Collana di libri in cui sono testimoniati frammenti della quotidianità vissuta dai bimbi nei loro paesi di origine.

Cartellattività
Come si diventa una famiglia?
La famiglia adottiva - modulo didattico 1

E' un kit multifunzionale che prende in considerazione le tematiche della famiglia in tute le sue possibili origini.
Il modulo didattico presentato in questo dépliant tratta in particolare della Famiglia Adottiva ma è stato progettato, sotto il profilo metodologico, con la possibilità di integrazione di altri moduli quali: la famiglia biologica, la famiglia affidataria, la famiglia con un solo genitore, la famiglia separata, la famiglia extra-comunitaria.

Composizione del Kit.
Questo Kit può essere utilizzato dai genitori adottivi, dagli operatori sociali e dagli educatori scolastici. E' adatto a bambini di età prescolare o primo ciclo della scuola elementare. Si compone di diversi strumenti: un album attivo, una raccolta di Cartelloni Attivi, un Quaderno Attivo, una Guida Attiva e due cd-rom.

Album Attivo
Questo strumento è rivolto all'adulto (operatore sociale, scolastico e genitore) per avere una traccia per la presentazione dei Cartelloni Attivi da utilizzare con i bambini. E' composto da 8 tavole che vogliono proporre, attraverso grafica e testi opportuni, i seguenti temi: Dove si nasce? Come si nasce? Come si diventa figli? Come si diventa famiglia? Come si diventa famiglia adottiva? Perché bisogna crescere in una famiglia?

Lo scaffale
a cura di Cinzia Fabrocini (Psicopedagogista)

Mini guide di contenuto psico-pedagogico che spiegano e suggeriscono soluzioni e strategie su argomenti quali:

 Iperattività e i comportamenti tipici dell'adattamento

  • PREMESSA

  • INTRODUZIONE - L'agitazione psicomotoria

  • L'EDUCAZIONE PSICOMOTORIA
    Le attività psicomotorie
    Basta da sola l'educazione psicomotoria?
    L'osservazione dei comportamenti psicomotori

  • L'AGGRESSIVITA'
    Come si manifesta e le sue origini
    Come affrontare in casa - Punizioni e premi

  • LE EMOZIONI
    La conoscenza delle emozioni
    L'educazione emotiva: sequenza di giochi e attività

Il sonno, enuresi notturna, terrore notturno

  • PREMESSA

  • INTRODUZIONE - I ritmi del sonno

  • ENURESI NOTTURNA
    Il disturbo: come si manifesta e le sue origini
    Il disturbo: come affrontarlo in casa
    -Cosa fare, cosa evitare e quando
    -Dove rivolgersi

  • TERRORE NOTTURNO
    Il disturbo: come si manifesta e le sue origini
    Il disturbo: come affrontarlo in casa

  • SCHEDARIO
    I rituali del sonno