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Scopriamo
insieme l'Albania |
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Esmeralda Cakoni, a cura di Catia Brunelli e
Elisabetta Montesi
Presentazione del volume
Sarà forse per una particolare predilezione di chi
scrive a trarre spesso spunto dalle situazioni reali, ma
nell'accingersi a presentare questa pubblicazione in modo
critico e ragionato desidereremmo raccontare un episodio a
nostro avviso significativo in quanto sintomatico degli
intenti del libro e della logica che sostiene l'attività
interculturale del CREMI. Durante uno degli incontri per
realizzazione del testo, è capitato più volte che noi
curatrici esortassimo l'autrice a dedicare particolare
attenzione a quegli aspetti della cultura albanese
maggiormente peculiari rispetto a quelli della cultura
italiana. L'attenersi a questo orientamento,infatti, avrebbe
posto in luce il paradigma interculturale di riferimento del
CREMI basato sulla considerazione della diversità come
risorsa e occasione di arricchimento reciproco. Una
raccomandazione fatta in modo tanto caloroso da parte
nostra, quanto tiepidamente accolta da parte di Esmeralda,
la quale a qualche eccessiva insistenza aveva risposto che
non sarebbe stato semplice rintracciare elementi
sostanzialmente divergenti tra le due realtà, dal momento
che esse risultano ormai assai vicine e piuttosto simili.
La dichiarazione dell'esistenza di questa prossimità
culturale suscitò subito in noi qualche perplessità,
sopratutto nella misura in cui si scontrava con una
modalità personale (o generale/generalizzata?) ben diversa
di percepire la realtà albanese, sentita sicuramente molto
meno prossima rispetto alla cultura francese, ad esempio o spagnola
- tanto per restare nel bacino Mediterraneo - paesi
localizzati geograficamente ad una distanza dall'Italia
assai maggiore di quanto non avvenga per l'Albania.
Il fatto si faceva curioso: la dissonanza tra l'affermazione
di Esmeralda e la nostra percezione di distanza culturale
dava luogo ad alcuni interrogativi: era proprio vero che i
due paesi e le rispettive manifestazioni culturali
presentavano delle affinità? E, in caso affermativo, qual
è la motivazione che spinge diversi italiani ad avvertire
come lontana la cultura albanese? Queste domande si
prestavano ad un approfondimento che, visti i termini
"geografici" in cui la questione era posta,
rimandava alla consultazione di uno strumento idoneo alla
natura delle richieste insorte. Decideremmo pertanto che
l'esame delle carte contenute in un atlante avrebbe
costituito un supporto funzionale alla ricerca e pertanto
iniziammo ad analizzare con attenzione una carta fisica
relativa alla regione albanese e meridionale italiana.
Nota:
La pubblicazione può essere richiesta a CREMI
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